La città di Gubbio

La Venerabile Confraternita di Santa Croce della Foce in Gubbio

Le confraternite e l’opera di assistenza

La Confraternita di Santa Croce della Foce è una delle più antiche confraternite cattoliche di Gubbio e d’Italia: non se ne conosce esattamente la data di istituzione ma ha origini molto antiche in quanto l’omonima chiesa, adiacente alla sede della Compagnia, è del 1140. Si ha testimonianza documentale della sua attività "solo” a partire dal 1575: da questa data in poi la sua opera si svolge con continuità fino al 1936, quando viene commissariata dal Vescovo Ubaldi. 

La confraternita riprende l’attività nel 1987 ed è tuttora in vita; è stata riconosciuta con Regio Decreto n° 1095-n.33 del 06 luglio 1933 ed ha personalità giuridica. Storicamente le Confraternite nacquero intorno all’anno 1000 a Perugia, dalle Compagnie dei Disciplinati, per rispondere alle esigenze di assistenza, di carità e di conforto spirituale della società dell’epoca, esigenze che andarono via via scemando nei secoli per sparire quasi definitivamente con l’avvento della pubblica assistenza post-unitaria. 

Oggi la Venerabile Confraternite di Santa Croce della Foce è l’unica ancora attiva a Gubbio in Via Stradicciola di Santa Croce n. 8 e, al momento, conta oltre 150 confratelli.

Lo scopo sociale della Confraternita di Santa Croce di Gubbio

Tra i suoi scopi principali, oltre a quelli più strettamente legati al culto della Croce e della SS.Vergine sotto il titolo del Carmelo, vi erano quelli del suffragio, dell’accompagno e della sepoltura dei defunti; oggi quelli di «salvaguardare e tramandare alle nuove generazioni preziose testimonianze di fede e di solidarietà e mantenere vivo il culto della Croce di N.S. Gesù Cristo attraverso iniziative religiose e culturali», così si legge nell’art. 1 dello Statuto della Compagnia. L'ente possiede attualmente l’archivio della chiesa di Santa Croce e tutti gli apparati processionali, le corone di 33 grani usate anche per la flagellazione e due stendardi del XVI secolo esposti nella chiesa.

Gli incappucciati e la Processione del Cristo Morto a Gubbio

Nell’ora del crepuscolo del Venerdì Santo la Confraternita organizza la Processione del Cristo Morto, che si ripete secondo una tradizione intatta nei secoli. Gli Incappucciati, così vengono chiamati i confratelli, percorrono le vie della città indossando il sacco e suonando le "battistrangole" mentre altri portano gli oggetti simbolo della passione e il teschio che rappresenta il Golgota; seguono i simulacri del Cristo Morto e della Madonna, sculture lignee prodotte da artigiani locali. Dietro le statue la struggente melodia dell’accorato canto del Miserere fa da colonna sonora rendendo suggestiva l’intera rappresentazione sacra. I cantori del Miserere intonano inoltre canti che si tramandano da secoli per tradizione orale. Il corteo percorre le principali vie della città, partendo all'imbrunire dalla chiesa di Santa Croce. Grandi fuochi illuminano alcuni punti del percorso.

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