Gubbio, è il giorno dei battistrangole
Un viaggio a ritroso nel tempo che si tramanda di generazione in generazione: questa è la commemorazione del Venerdì Santo a Gubbio, dove i suonatori di battistrangole scendo in campo
A Gubbio quello del Venerdì Santo è il momento dei suonatori di "battistrangole", strumenti musicali che si accompagnano a riti tristi come i funerali. La processione serale è elemento della Passione e Morte del Signore,che viene ripetuta da secoli, senza nessuna interruzione né per le guerre e nemmeno per le pestilenze. Ad organizzare ci pensa da sempre la "Confraternita di Santa Croce della Foce". Ed è qui, in questo momento, che fanno la loro apparizione le battistrangole.
Nella processione v’è
anche chi porta il teschio del Golgota: tutti sanno infatti che in lingua
ebraica "golgota” significa proprio teschio. Il fascino, la sensazione avvolge
tutti, visitatori e fedeli, nel vedere sfilare tutti i simulacri della Passione
e Morte del Signore, nella notte, nelle bellissime vie della città: il Cristo
Morto, l’Addolorata, rappresentati da sculture lignee dell’artigianato
eugubino. E poi, per aumentare il senso della tristezza, ecco i cantori con il
Miserere. La partenza è tradizionalmente fissata nella Chiesa di San Domenico
in Piazza Giordano Bruno: i fedeli l’accompagnano anche con l’accensione, al
momento del passaggio, di fuochi e di falò, in segno di grande partecipazione
del dolore della Madonna, della grande sofferenza patita dal Cristo, ma anche
quale luce di speranza e di futuro, che, per i cristiani, si avvererà
puntualmente di lì a poche ore con la Risurrezione.