Le origini e la storia

Storia della Festa dei Ceri di Gubbio

Alcuni studi non documentati fanno risalire le origini della "Corsa dei Ceri" alle cerimonie pagane che onoravano la divinità romana Cerere, il cui culto era legato al risveglio della primavera. Ma l'ipotesi più accreditata dalla tradizione e dalle fonti è che si tratti di una festa religiosa cattolica, in onore di Sant'Ubaldo Baldassini, Vescovo amatissimo e Patrono di Gubbio, che morì il 16 maggio 1160. Da allora ogni 15 maggio, giorno della vigilia del lutto, l'offerta devozionale al Patrono è diventato un appuntamento fisso per il popolo eugubino, una tradizione che omaggia la memoria del Santo, canonizzato nel 1192 da Papa Celestino III, oltre che la testimonianza della mistica processione a cui diede vita la popolazione di Gubbio alla notizia della sua morte: una "Luminaria" di candelotti di cera, che percorse le vie della città fino al Monte Ingino, su cui sorge la Basilica di Sant'Ubaldo.

Il primo documento della "Festa di Sant'Ubaldo" (così chiamata nel Medioevo) è contenuto nello Statutum Eugubii del 1338, in cui si legge che nel pomeriggio del 15 Maggio i Capitani dell'Arte dei Muratori, dei Merciari e degli Asinari erano tenuti a convocare i propri lavoranti nella Piazza del Mercato da dove, una volta riuniti, iniziavano a percorrere le vie della città, fino a salire alla Basilica di Sant'Ubaldo, trasportando "iubilantes et gaudentes tre Cereos Magnos".

Nel corso dei secoli, sono stati numerosi i momenti di crisi che hanno segnato la lunga storia della Corsa dei Ceri, come quello del 1799, quando la festa venne abolita dalle truppe francesi che avevano occupato la città, ma la corsa disputata comunque, grazie alla coraggiosa iniziativa di alcune Corporazioni. A partire dalla seconda metà dell'Ottocento, la stampa iniziò ad occuparsi più da vicino delle tradizioni popolari e "I Ceri di Gubbio" comparvero su periodici come "L'Illustrazione Italiana", "La Tribuna Illustrata” e "La Domenica del Corriere". Anche l'avvento del fascismo esaltò la festa "quale espressione della forza e del coraggio dell'antica stirpe Eugubina".

Subito dopo la seconda guerra mondiale, che vide ininterrotto lo svolgimento regolare della Corsa (a eccezione del fatto che i ceraioli furono sostituiti dalle donne eugubine, così come stabilito dal regolamento in caso di guerra), venne costituito il "Comitato Ceri", trasformatosi nel 1950 nell'"Associazione Maggio Eugubino", che tuttora ne cura l'organizzazione.


Nella foto: la statua di Sant'Ubaldo Baldassini nel centro di Gubbio. Perugia, Umbria.

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